giovedì, dicembre 14, 2006

Effetto Natale

Il Natale è oramai alle porte poichè mancano circa 2 settimane al grande evento. Con il Natale tutti i santi vanno in gloria e si fanno le somme dello stato di salute dell portafoglio dei consumatori.
Quanto spenderà la gente quest'anno per i regali?
Si sa che Dicembre è il mese delle tredicesime e che tutti aspettano quiesti soldi per permettersi uno strappo alleregole e per osare qualcosa in più. Ma è davvero così? Mi sento di nutrire qualche dubbio sulla validità di questa affermazione. Forse qualche anno fa questo ragionamento poteva andare bene, ma adesso il pubblico per molte cause ha cambiato modus vivendi. Si cresce e si vive sempre più con la cultura del debito e anche i disagi economici patiti dal sistema paese incidono. La gente non ha più molta capacità di spesa. La gente intendo lòa maggioranza della popolazione, perchè vi è una minoranza di persone che sono sempre più ricche e che possono permettersi standard di vita davvero sostenuti.
Tutto questo si riflette anche nel nostro settore dove anche gli afflusi di clientela leisure sono in netta diminuzione rispetto al passato. Al contempo si assiste però ad un fenomeno opposto di incidenza, speriamo, sempre maggiore. La cliente business, la gente che si muove per lavoro lentamente si sta sempre più affezzionmando a strutture comode pratiche ed essenziali che in qualche modo siano funzionali al loro modo di lavorare.
In questo senso ancora sarà un possibile mercato interno a poter fare la differenza o meno.E a traswcinare al rialzo od al ribasso il comparto turistico.

mercoledì, novembre 22, 2006

Un Successo

Il gioco dell'Oca di mIrano si è concluso nei giorni scorsi ed è stato un successo davvero strepitoso. Favorito anche dal tempo eccezionalemte caldo e sereno per la stagione.
Sono arrivati molti turisti e la delegazione francese, ospitata presso l'albergo EurHotel Mirano, è stata la vincitrice della manifestazione, che ha avuto il culmine delle proprie celebrazioni nei giorni di Sabato e Domenica.
Ogni anno che passa la manifestazione prende sempre più quota, grazie all'impegno in primo luogo della Pro Loco cittadina, capitanata dall'energico signor Gallorini, ma anche le pubbliche istituzioni - Comune, Vigili Urbani, ecc. - sono sempre più in primo piano per dare l'oppurtunità di essere visibile all'intera città di Mirano.
Quest'anno in particolare la manifestazione ha avuto un riscontro particolare anche da parte dei media. Con la Vita in Diretta di Michele Cucuzza, che proprio ieri ha mandato in onda un servizio su questa manifestazione della nostra bellissima cittadina.
Un bravi a tutti e speriamo che per il futuro possa andare sempre meglio.

venerdì, novembre 03, 2006

La festa dell'Oca a Mirano Venezia

A Mirano, la nostra splendida cittadina a 2 passi da Venezia e Padova, verso la metà di Novembre si terrà, come di consueto, il famoso gioco dell'Oca in piazza. Diamo qui di seguito alcune piccole informazioni tratte dal sito della Pro Loco cittadina che ci aiutano ad avere maggiori informazioni su questo evento che con il passare degli anni sta acquistando sempre più visibilità e prestigio.


Origini e Storia
Civica Raccolta delle Stampe "A. Bertarelli"

Per la prima volta, all'epoca dei Medici, verso il 1580, appare il nome "Il nuovo e molto dilettevole giuoco dell'oca", ma la più antica stampa conosciuta del "gioco dell'oca" risale al 1640. Fu pubblicata a Venezia da Carlo Coriolani. Al centro vi è raffigurata una famiglia seduta attorno ad una tavola imbandita e nel bel mezzo un'oca arrosto. In alto sul bordo del foglio è scritto "Il dilettevole gioco di loca". Molto probabilmente da qui deriva il nome del gioco , secondo altri studiosi invece proviene dall'usanza dei giocatori di impiegare la vincita per comperare una bella oca. Certo è che questo gioco è molto antico come testimoniano documenti rinvenuti in tombe egizie e reperti cinesi. Rappresentava il concetto del bene (le oche) e del male (le avversità, gli ostacoli).

Le oche di "Meydum", IV Dinastia.Il Cairo, Museo Egizio
Il gioco dell'oca è formato da 63 caselle (a volte il loro numero sale a 90) disposte a spirale e numerate da 1 a 63. Si gioca con due dadi. Le caselle occupate dalle oche sono 13 , ogni 5 e 4 caselle; qui il giocatore raddoppia il valore ottenuto dai dadi e avanza (l'oca porta fortuna !).Nelle caselle occupate dagli "accidenti" o pericoli, in totale 8 :il ponte al numero 6, l'osteria al 19, i dadi al 26, il pozzo al 31, il labirinto al 42, la prigione al 52, i dadi al 53, la morte al 58, ci si ferma per uno o più giri o si paga o si retrocede ..I giocatori muniti di contrassegno, dopo aver stabiliti il turno e la posta avanzano secondo il punteggio indicato dai due dadi tirati. Risulta vincitore chi arriverà per primo al 63.
Questo gioco semplicissimo, dove non è necessaria l'abilità ma solo la fortuna affidata ai dadi, permetteva la partecipazione di tutti giovani ed anziani, popolani, borghesi e nobili. Cosicché si diffuse rapidamente tanto che nel XVII° secolo aveva conquistato l'Europa. Molto conosciuto e molto giocato si prestò moltissimo ad essere trasformato in giochi diversi dove nelle caselle vuote si inserirono temi didattici, religiosi, storici, ecc.
Il modello base del gioco venne reinventato e adattato alle esigenze ed alle istanze del momento nelle varie epoche storiche (Giochi di percorso). Si ebbero così il gioco delle civette, il gioco della guerra, il gioco del militare, il gioco della vita di Napoleone, delle favole di Esopo, del giro del mondo, del treno, fino al gioco del giro ciclistico d'Italia.


San Martino

Martino di Tours è il santo più popolare che la Francia abbia avuto nell'antichità e nel Medio Evo; fu il primo padre del monachesimo e grande apostolo delle Gallie. Nacque nel 316 d.c. a Sabaria in Pannonia. Figlio di un tribuno militare pagano, a quindici anni si arruolò nella guardia imperiale a cavallo.
A diciott'anni ad Amiens in Francia, avendo scorto un poverello intirizzito dal freddo che si appellava al buon cuore dei passanti, divise in due con un colpo di spada il suo mantello militare e ne diede metà al povero. Provocando così a seguito di quest'atto di carità, un breve miracoloso miglioramento del clima:"Estate di S. Martino". Fu battezzato ad Amiens lo stesso anno. Lasciò il servizio militare essendosi rifiutato di combattere contro i barbari ed iniziò studi teologici. A Poitiers fu consacrato diacono e poi prete. Dopo dieci anni fu eletto a voce di popolo Vescovo di Tours il 4 luglio 371. Diede notevole impulso alla vita monastica e nel 372 fondò la prestigiosa Abbazia di Marmotier, vicino a Tours, dove accorsero monaci, chierici e vescovi santi. Martino provvide alla conversione delle campagne pagane ; accompagnato dai suoi monaci, intraprese regolari spedizioni missionarie nelle quali predicava, convertiva, distruggeva i templi sostituendoli con chiese e introdusse le festività cristiane.
A parte la fama delle gesta miracolose, l'azione svolta da Martino nei 26 anni del suo episcopato fa di lui una delle figure più significative del cristianesimo. Morì a Candes l'8 novembre 397. Il suo corpo fu accompagnato a Tours da 2000 monaci, molte vergini e da un'immensa moltitudine di popolo e ivi fu sepolto l'11 di novembre data alla quale è commemorato. Con ciò praticamente incominciava il culto di questo grande santo, che divenne popolarissimo in tutto l'Occidente ed anche in Oriente. In Francia, Italia, Spagna, Inghilterra furono intitolate a lui chiese e parrocchie.


La Storia
Nel 1998 Roberto Gallorini, Presidente della Pro Loco di Mirano, ideò il grande "ZOGO DE L'OCA IN PIAZZA", riportando il gioco di Carlo Preti su 63 grandi tavole (di 2 metri per 2), rialzate 80 cm. da terra, che disposte attorno all'ovale della piazza formano una grande passerella colorata di circa 130 metri.






Fiere e Mercati del '900La Fiera de l'Oca(inizio ore 15.30 del sabato e per tutta la giornata della domenica, ingresso libero)
» Programma 2006 « (programma 2006 in preparazione)-->


» Novita' 2005 «


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Nel 2003, grazie ad un lungo e scrupoloso lavoro di ricerca storica e culturale della Pro Loco Mirano, su "FIERE E MERCATI del '900 e finanziato dalla Regione Veneto, dal Ministero delle Infrastrutture e dall'Unione Europea, per valorizzare il legame storico e culturale tra la Provincia di Venezia e la Slovenia, si è riusciti a dar vita ad una ricostruzione storica di una Fiera, del'900, che è stata chiamata: "FIERA DE L'OCA". Una Fiera, dove sotto le tipiche bancarelle in legno dai grandi teli bianchi, gentili signore, in costumi d'epoca, vendono prodotti gastronomici a base d'oca od oggetti raffiguranti o riportanti l'immagine dell'oca , mentre attori, comparse e figuranti animano le vie del centro storico. -->
Oltrepassando il portale di via XX Settembre, che come un sipario si apre sulla scena teatrale, si entra in un paese di cento anni fa, il quale sta vivendo la sua Fiera, gremita di bancarelle e dei prodotti più strani. Un momento importante dell'anno, perchè solo in quei giorni si potevano acquistare molte cose semplici ma utili alla vita di tutti i giorni e dove spesso il baratto sostituiva la moneta e l'oca era un'ottima merce di scambio.
Tanti Banchi!Banchi per i golosi con leccornie a base d'oca: patè, salami, salsicce e altri che propongono grembiuloni da cucina, cappellini, magliette , canovacci e tovagliette tutti con stampata o ricamata l'oca. In altre bancarelle si possono trovare giochi, grafiche, manifesti, cartoline, tutti disegnati in esclusiva per la manifestazione. Ragazze e bambini con gli affascinanti abiti e cappellini d'epoca offrono le oche, le ochette e gli oconi più strani: di legno, di terracotta, di tessuto; poi lavagne, cornici, scatole, tutto sempre e solo con l'oca. Per preparare una tavola un po' diversa, per ricevere ospiti ed amici, si possono acquistare tovaglie e tovagliette con le oche ma soprattutto i piatti, le tazze e le tazzine appositamente prodotte per l'occasione con superbe oche bianche.
Per la gioia dell'olfatto e della gola, ci sono i banchi gastronomici: vi è quello della delegazione del "Consorzio di tutela del salame d'oca di Mortara", patria delle oche, con il classico salame cotto nel grasso di suino e con il meno conosciuto, ma forse più importante, "salame ecumenico" detto anche "salame della pace", unico salume che può essere consumato dai fedeli delle tre grandi religioni monoteiste. E' un salame crudo contenente carne magra e poco grasso tutto esclusivamente d'oca (tagliato rigorosamente a coltello, secondo regole volute dalle religioni e insaccato in pelle d'oca poi cucita a mano).
Ai banchi di Palmanova si possono acquistare il petto d'oca, lo speck affumicato, il patè per i crostini più golosi, il prosciutto cotto da degustare tagliato a listarelle su un'insalatina di spinacini crudi e pinoli o servito con una grattugiata di rafano fresco e una goccia di aceto balsamico. Sempre da Palmanova arrivano le raffinatezze da cucina francese: il fegato d'oca affumicato e la delizia delle delizie il fegato grasso fresco, con il suo caratteristico profumo di vaniglia, da assaporare tagliato a fette spesse saltate nel burro in padella, tolte quando compaiono solo tre gocce di sangue e servite su piatti caldi con qualche goccia di vero aceto balsamico invecchiato: un rosolio. Bancarelle perfino con il... vino dell'oca!









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Continuando la passeggiata nel mercatino, gustando un panino caldo con salsiccia d'oca odorosa di finocchio, si scopre che così come allora nelle fiere per richiamare più acquirenti dai paesi vicini, venivano chiamati i saltimbanco, gli zingari con i loro animali ammaestrati (spesso orsi, e da qui il nome orsati), i "fenomeni " (la donna cannone, l'uomo a due teste, l'uomo più forte del mondo), i baracconi con il cinematografo o i primi spettacoli circensi, oggi alla Fiera de l'Oca, tra le bancarelle. troviamo i cantastorie, i saltimbanco, le orchestrine e il circo. Il visitatore non è quindi un distaccato spettatore ma diventa esso stesso protagonista muovendosi fianco a fianco con attori veri che impersoneranno personaggi tipici della Fiera posti lì appositamente per dar vita a situazioni teatrali: in questo contesto di Fiera, è stato inserito il Zogo che si svolge la domenica, nella grande Arena, posta al centro del mercato. Così, non più Zogo come evento a se stante, ma bensì come elemento all'interno di un evento più importante: La Fiera de l'Oca.

11 e 12 Novembre 2006
Programma 2006(programma 2006 in preparazione)-->
Sabato 11 novembreore 15.30Apertura FIERA de l'OCAcon "l'OCARIA"(ingresso libero)ore 16.00INIZIO SPETTACOLI CON ATTORI DI STRADA:I Musici, Il teatro dei burattiniSaltimbanco, giocolieri e mangiafuocoGIOCO DELL'OCA PER BAMBINI(potranno partecipare i bimbi presenti) Ore 17.00BANDO di Presentazione del Zogo -->Ore 18.00Elezione di "MISS OCA"


Tra i migliori esemplari di oche in esposizione, di almeno 20 razze diverse, il pubblico, tra 4 pennuti preselezionati dagli esperti, eleggerà la più bella: Miss Oca

Domenica 12 novembreore 9.30Riapertura FIERA de l'OCACon "l'OCARIA"(mercato e spettacoli di strada)ore 10.00Inizio ANNULLO POSTALEore 11.00"LA CUCCAGNATA",pregioco per l'assegnazione dell'ordine di partenza
ore 15.00Sfilata dei figuranti&"ZOGO DE L'OCA IN PIAZZA"(entrata a pagamento)

sabato, ottobre 28, 2006

Guai italiani: Finanziaria e altro......

Non è certo questo il luogo per discutere di finanziaria, anche perchè in primo luogo essa non eè stata ancora approvata. Certo che gli scandali di questi giorni, come serte proposte tese ad un presunto risananamento economico, unite alle intercettazioni compiute da servizi segreti deviati, non possono che destare nella persona pensante una serie di forti dubbi e perplessità.
Insomma si vuole , almeno a parole, risanare l'Italia, ed i suoi conti, ma nella sostanza anche per mezzo di vicende nostrane poco lineari e cristallline, si sta delineando un quadro molto deprimente per l'intera nazione italiana. fatto , questo quadro, di tutte le peggiori qualità: dalla delazione, allo spionaggio, dalla depressione economica, all'ingiustizia, dalla mancanza di integrazione con le nuove culture che stanno innervando il Paese, all 'odio razzista, dale intercettazioni illegali ai crack finanziari più o meno colposi, e più o meno grandi.
Che cosa possiamo fare e pensare per uscire dall'impasse?
C'è solo una cosa da fare secondo me. Non perdere la calma e lavorare pian pianino , ognuno secondo il suo, per fare al meglio ciò che si sa fare.Nella speranza che un po' alla volta tutto si aggiusti e la buriana passi. Se non vi pare una bella ricetta, accetto proposte.

venerdì, ottobre 06, 2006

Considerazioni di Fine Stagione

Siamo oramai giunti quasi alla fine di questa stagione turistica 2006. Certamente in linea generale si possono rilevare alcune cose che vanno poi declinate soggettivamente da parte diogni singola struttura.
La prima cosa è il fatto che il turismo internazionale , ma anche quello nostrano, pare abbia definitivamente superato il periodo di crisi che durava dal 2001.La gente ha ripreso a muoversi, nonostante la situazione a livello mondiale sia lontana dalla normalità.
Nel mondo dell'ospitalità alberghiera si stanno sempre più imponendo 2 correnti distinte e contrapposte. Sorgono sempre più strutture di grandi dimensioni che assommano in sè tutta una serie di facielities che invogliano la clientela finale a sceglierle. Peraltro l'albergo, ed in generale, il mondo dell'ospitalità, stanno cambiando pelle. Non si tratta più semplicemente di dormire. Si vuole stare fuori casa per scelta e non più per necessità. Forse perchè in casa si vive sempre peggio, in spazi sempre più stretti ed insostenibili. Forse perchè l'isolamento delle case acusticamente lascia a desiderare e non si dorme bene, fatto sta che l'esigenza di una maggiore mobilità è sempre più sentita.
L'albergo è allora una estensione della casa. E deve , di conseguenza, adattarsi alle esigenze del cliente sempre più varie e diverse.
Questo fenomeno produce però un esigenza anche diversa e di segno oposto. Certo, si vuole stare sempre meno tempo a casa perchè si desidera viaggiare anche nel tempo libero; ma per far questo si vuole rispettare un budget economico. Che permetta sempre in ogni monmento dell'anno di poter in qualsiasi istante decidere di prendersi un break.
Ecco queste sono le tendenze forti che si sono consolidate in questa stagione vacanziera 2006 e che immagino si consolideranno anche in un fututo prossimo venturo.

domenica, settembre 24, 2006

Paolucci e l' ENIT

Riporto questo articolo tratta da Zeus News per segnalare come il conflitto di interessi, in Italia, sia oramai all'ordine del giorno e non faccia più nemmeno notizia.
Nessuno se ne stupisce più.
I pericoli, invece, ci sono, eccome!
L'ENIT - Ente Nazionale per il Turismo Italiano - è una struttura pubblica. Essa deve rimanere tale, per garantire gli interessi delle miriadi di piccole aziende ad essa associate. Ed invece al suo comando mettiamo uin menager di chiara impronta privata: il Bill Gates italiana. cHe potrà anche avere delle buone idee- puntare molto sull'informatizzazione del turismo italico- ma che intende farlo non puntando sull'open source e sulla sua massiccia diffusione - che era poi l'obbiettivo dichiarato del Governo dell'Unione.
Uno schifo come al solito!!

"Paolucci di Microsoft all'Enit
Il ministro dei Beni Culturali ha nominato il presidente di Microsoft Italia alla presidenza dell'Enit: una scelta inopportuna.
[ZEUS News - http://www.zeusnews.it/ - 18-09-2006]
Il ministro dei Beni Culturali e per il Turismo Francesco Rutelli ha nominato presidente dell'Enit (l'ente pubblico che cura la promozione turistica per l'Italia) Umberto Paolucci, presidente di Microsoft Italia, uno dei massimi dirigenti di Microsoft a livello europeo: potremmo dire che è il volto della casa di Bill Gates in Italia.
Paolucci ha subito dichiarato che farà leva soprattutto sulle nuove tecnologie per promuovere il turismo italiano e punta molto sul nuovo portale nazionale del turismo. Questa dimostra che la scelta di Paolucci è per lo meno inopportuna: non per la competenza e le qualità della persona, ma per gli inevitabili conflitti di interesse aziendali e di scelta dei software operativi e gestionali che la presidenza Paolucci di questo importante ente pubblico inevitabilmente porterà con sé, in un Paese in cui il pluralismo informatico e la diffusione dell'open source deve ancora fare molti passi avanti. "

domenica, settembre 17, 2006

Il Turismo Languido

La stagione balneare si può dire oramai definitivamente conclusa dopo le pioggie di questi giorni. Intense e pesanti. Abbiamo le prime prove generali di autunno. Che daranno il via al cambio di stagione. L'ospitalità italiana nelle sue forme generali è in crescita, ma le città d'arte continuano a rimanere troppo care. Se non si inverte la tendenza saranno dolori. Il turismo è allora un settore dalle buone potenzialità ma che rimane per molti aspetti ancora languido e senza una identità. A buon rendere e speriamo migliori la situazione.

mercoledì, agosto 30, 2006

L' Italia e la regia del turismo

Riporto l'articolo di Mario Andrioletti, che riflette sui destini del turismo italico.Certo che pensare come il turismo sia la 5 industria italiana, deve fare riflettere sulle potenzialitàdel nsotro settore turistico. E deve metterci in guardia anche dalle speculazioni che attraversano il settore. Non dobbiamo dimenticarci che dove ci sono risorse lì è sempre possibile la speculazione più sfrenata.


Alberghi e Mercato Sempre più alberghi. Ma chi li vende? Una prima ondata di costruzioni e ristrutturazioni nel mondo alberghiero fu innescata dai finanziamenti legati ai Mondiali di calcio in Italia del 1990. Una seconda ondata fu promossa dal Giubileo della Chiesa cattolica del 2000 a Roma. Una terza ondata, più localizzata, si è appena conclusa a seguito delle Olimpiadi invernali di Torino del 2006. A fianco di questi avvenimenti specifici, Regioni come Trentino-Alto Adige, Val d’Aosta, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Campania hanno agevolato non poco la ristrutturazione e l’insediamento di nuovi alberghi. Altro fenomeno interessante: la trasformazione di edifici storici in alberghi a Milano, Roma, Venezia, Firenze, Torino… La crisi dell’edilizia residenziale, soprattutto a uso uffici, e la delocalizzazione industriale hanno liberato capitali che si sono orientati verso il mondo alberghiero e turistico più in generale. Sono centinaia di milioni di euro che stanno contribuendo a modernizzare il mondo alberghiero italiano mantenendolo tra i migliori al mondo. Non avremo le punte di diamante di New York, Las Vegas, Dubai e Hong Kong, però ci stiamo difendendo più che bene. Nei primi cinque mesi del 2006 il saldo turistico positivo è stato di 770 milioni di euro con un più 7.3 per cento prodotto dal turismo internazionale: potremmo arrivare a quota 30 miliardi di euro e sarebbe un record. Nello stesso tempo si sono stabilizzate le spese degli italiani all’estero (-1%). Il problema è: riusciremo a raggiungere tassi di occupazione e incassi medi delle camere remunerativi per gli investimenti effettuati? Ci vogliono infrastrutture (treni, aerei, strade e autostrade) ed eventi (congressi, manifestazioni, fiere, esposizioni) in grado di alimentare questa fantastica macchina economica che alimenta un quinto dell’economia nazionale tra fatturato diretto e indotto. Ci vuole una sala di regia nazionale.

venerdì, agosto 25, 2006

Il futuro di Venezia

Il futuro di Venezia è preoccupante. Si legge oggi sul giornale che la città lagunare si sta sempre più spopolando. Non è una novità. Ma forse quello che non ci si aspettava è la rapidità dell'agonia della città dai mille ponti e campielli.
2000, 2500 abitanti persi ogni anno da Venezia. Queste proiezioni fanno pensare che nel 2030 a Venzia non ci abiterà più nessuno. Vogliamo riempire la città solo di bancarelli, negozi per turisti, ristoranti, alberghi e luna park vari o vogliamo tentare di renderla di nuovo una città vivibile con vecchi e bambini? Pensiamoci ed agiamo; ma infretta, molto in fretta, per favore.

venerdì, agosto 18, 2006

Tasse sui Turisti

Il sindaco di Venezia Massimo Cacciari sta cercando di inventare delle soluzioni per sostenere i costi crescenti di una città come Venezia. Si pensa di aumentare le entrate fiscali con delle tasse ad hoc su Venezia ed i turisti. In sostanza chi va al ristorante od in albergo a Venezia dovrebbe pagare , si pensa, perchè non è ancora effettiva questa proposta, un sovrappiù per finanziare il mantenimento della città lagunare di 50 centesimi /01 euro. Questo consisterebbe nella pulizia delle strade e dei cassonetti rifiuti, nella ottimizzazione dei trasporti.
Io penso sinceramente che le proposte di Cacciari siano veramente vecchie e da buttare. Egli usa la vecchia logica che tenta di imporre e tassare qualsiasi cosa. Ma come? Il turista viene in città e noi lo riempiamo di tasse? Ma questi turisti li vogliamo o no? Perchè quando si deve costruire qualcosa a Venezia si costruiscono solo alberghi e ristoranti? Immagino lo si faccia perchè si vogliono dei turisti. A questo proposito sono davvero critico con il modo con cui vengono decisi gli assetti urbanistici della città.
Comunque mi pare che il presupposto di fondo non dichiarato di una posizione come quella di Cacciari sia quello che a Venezia, se la vuoi vedere, devi sempre pagare. In Italia, lo abbiamo già detto su questo blog, si è diffusa la concezione che si debba pagare tutto.
Poi però mi devo scagliare con forza contro il malaffare per cui la gestione del pubblico è piena di sprechi ed inefficienze. Come è mai possibile che un comune come Venezia non sia autonomo da un punto di vista fiscale e finanziario , quando ha come strumenti per la riscossione di soldi la tassa d'entrata di ingresso per i turisti in autobus, siamo sull'ordine dei 180.00 Euro cada autobus, e le entrate fornite dal Casino?
Quale altro Comune - parlo delle città d'arte italiane - possiede una tale sinergia di strumenti? la risposta è nessun comune. Quindi dal mio punto di vista di privato cittadino, penso che la città lagunare dovrebbe essere autosufficiente. Se non lo è c'è qualcosa che non va all'interno della sua amministrazione. Inutile negarlo.
Caro Cacciari, così non va!

martedì, agosto 08, 2006

Mangiare bene?

Si parla spesso dell'Italia come del Paese dove regna la buona tavola e dove tutti i palati possono essere soddisfatti perchè la cucina è una tradizione culturale radicata. Sicuramente, in larga parte questo giudizio è vero e ben fondato, ma al giorno d'oggi anche in questo ambito le cose stanno cambiando.
L'industria alimentare ha fatto passi da gigante e ha sfornato centinaia di prodotti interessantissimi e buonissimi. Ha facilitato enormemente la vita alle casalinghe ed alle massaie che si sono potute dedicare maggiormente ad altri lavori, vista la riduzione del tempo passato ai fornelli . l'industria alimentare in questo senso ha dato un grosso impulso all'intero sistema di vita moderno, perchè abbraviandosi i tempi per cucinare e mangiare eè rimasto, automaticamente, più tempo per lavorare e consumare altri beni di produzione di massa.E' questo il motivo profondo per il quale si dice che la cultura di un popolo si vede anche da come e da quello che mangia.
Oggi per mangiar bene si va al ristorante, vista la scarsità di tempo a disposizione che si ha a casa. Ma, mi chiedo, si mangia davvero bene al ristorante? Parlo sempre di valori medi, intendiamoci.
La mia risposta è no. Per un semplice motivo. Quando un ristorante ha una capienza poniamo di 150 persone, non si può nemmeno lontanamente pensare che il tipo di cucina sia quello espresso.L'ausilio di preparati di origine industriale è essenziale ed indispensabile. I sapori ora
ai sono sempre più confusi ed indistinguibili.
La cucina poi sconta anche qui la globalizzazione. Con la'umentato flusso turistico, se cerca di proporre ad ogni latitudine dei piatti che possano incontrare il maggior favore da parte di un numero sempre maggiore di utenti/clienti. Ecco spiegato in questo senso il deterioramento dei sapori, e del tempo in cucina. Eh sì, perchè la buona cucina richiede tempo , tanto tempo. Ma chi mai al giorno d'oggi ha tempo. Il tempo sembra sia diventata la merce più preziosa che ci sia in commercio, visto che nessuno ne ha mai abbastanza e che tutti ne vorrebbero sempre di più. Cucinare è un arte lenta che appartiene ad un epoca oramai grandemente scoimparsa. E anche i ristoranti non sono più quelli di un tempo.

sabato, luglio 22, 2006

Croazia Grecia

Mai come quest'anno ho visto la stagione estiva essere così sottotono. Molti turisti non vengono più in Italia, per le ragioni che ho detto in altri post e molte scelgono una vera toccata e fuga. La situazione per gli operatori di settori non è facile. Paesi emergenti come Crozia e Gracia, invece, stanno monopolizzando il flusso turistico, proprio in virtù di qualità che le strutture italiane non possiedono.Modernità e prezzi attraenti. se per quanto riguarda il secondo aspetto ci si può rivolgere allle politiche del Governo, per il primo aspetto molto conta la voglia di rischiare e di intraprendere da parte dei singoli operatori turistici. E' vero però che in Italia la libera volontà individuale è spesso ostacolata da paletti burocratici. E così Regioni Provincie e Comuni oltre ad ostacolarsi tra di loro mettono i bastoni tra le ruote anche alle attività imprenditoriali. Conseguenze: il sistema economico sociale si deteriora a detrimento di tutti.
Anche in questo l'Italia sta perdendo posizioni. E rischiamo di diventare, sempre più, il Belpaese che fu.Per la gioia di tutti i soloni che nicchiano alle nostre spalle.

sabato, luglio 01, 2006

Siamo in Stagione

Siamo oramia a stagione turistica bella avviata, e siamo entrati nel mese di Luglio. I primi conti si cominciano a tirare e si vede come può andare il lavoro da qua a fine anno. penso che siamo in mezzo ad un anno bislacco. E che non ci regalerà molte gioie. Il turismo è sempre più caro in Italia, e con la globaliazzaione stiamo soffrendo la concorrenza di realtà emergenti quali paesi come la Croazia, l'Ungheria, la Romania. Per non parlare poi dei soliti sfidanti tradizioneli. Vanno investiti, ma con intellegenza, idee e progetti. PIero Angela raccontava l'altro giono a super quark che anni fa viaggiando attraverso il Montana, sapito su di una valle in cui anni prima si era abbattuta una frana. Il paesaggio non aveva nulla di particolare da offrire, ma gli yankees ben pensarono di aprire un museo - con guida turistica - che raccontasse la storia di questa frana. Insomma anche dove non ci fossero le possibilità per fare turismo, queste ultime si possono sempre ricreare se ci fosse la buona volontà.Questo è essattamente quello che dovremmo fare noi in Italia e come al solito non stiamo facendo. Speriamo che il Governo - e chi di dovere- si sveglino prima o poi.

lunedì, giugno 05, 2006

Prezzi Pazzi

La solita retorica italiana piange il morto, ma cerca, appena possibile, di spolparlo e di portargli via tutto il possibile. Si dice il turismo è in crisi, non sono più i bei tempi. Chissà come faremo? Eppure il si tira a campare impera. E in qualche modo sempre si fa. Poi quando arriva il turista pollo giù tutti gli scaicalli avvoltoi.
E allora sei a Venezia, la città più bella del mondo e che succede.
2 spaghetti, 1 zuppa, 3 insalate miste, 2 coche, 2 birre medie, 2 patatine fritte e 4 coperti ed eccoti servito il conto regale: 100.00 Euro tondi tondi. Alla faccia della aver cura del cliente, della cultura del turismo e dell'ospitalità. Ehh, suvvia, siamo a Venezia! La città più bella e unica del mondo. Sì , ma non siamo fessi, caro veneziano, e a casa nostra i conti sarebbero ben differnti. E se anche devo pagare, legittimamente, il prezzo del "made in Venezia", questi prezzi sono truffe legalizzate ai danni dei clienti.
Basta con questa cultura dell'homo homini lupus. Noi non ci stiamo! Vogliamo prezzi chiari , puliti, ed onesti!

martedì, maggio 23, 2006

Lo Straniero

Pubblichiamo questo interessante articolo tratto dalla news letter di Giudizio Universale.
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Turismo responsabile Lo straniero di Giulia Stok
“L’occhio dello straniero vede solo quello che già conosce”, recita un proverbio africano. E gran parte dei viaggi organizzati da tour operator pare confermarlo appieno. Come movimenti di critica al turismo di massa sono nate, all’interno di alcune Organizzazioni non governative, le prime agenzie che vogliono cambiare l’approccio, e confutare il proverbio.Rendere le comunità locali protagoniste dello sviluppo turistico del proprio territorio, far ricadere i maggiori profitti su di loro e non sulle agenzie, favorire lo scambio culturale tra viaggiatori e abitanti dei luoghi visitati, ridurre l’impatto ambientale delle strutture ricettive. Questi principi sono espressi nella “Carta d’identità per viaggi sostenibili”, una sorta di statuto dell’Aitr (Associazione Italiana Turismo Responsabile), fondata nel ’97 dalle agenzie che si occupano di “turismo responsabile”. Enrico Marletto, direttore di una delle più grandi, la cooperativa “Viaggi solidali”, sottolinea come la differenza tra le vacanze responsabili e quelle di agenzia non stia tanto nelle destinazioni, più o meno esotiche, quanto proprio nello stile del viaggio, che mira soprattutto a incentivare l’incontro con la popolazione locale, con i volontari delle Ong in loco, e la conoscenza delle condizioni reali del Paese.
Nel concreto, i principi dell’Aitr si realizzano sia nella scelta dei mezzi di trasporto e delle strutture di accoglienza, sia nella qualità dei gruppi di viaggiatori: non si utilizzano autobus privati ma, dove possibile, mezzi pubblici; non si dorme in hotel a cinque stelle ma presso famiglie, centri gestiti dalle comunità dei villaggi o piccole pensioni; non ci si sposta in massa insieme a decine di sconosciuti, ma si parte in gruppi ridotti, di 10-15 persone, conosciute in Italia nel corso di una riunione preparatoria. Per il trasferimento solitamente non sono utilizzati charter ma voli di linea delle compagnie di bandiera del luogo di destinazione. In generale, il comfort è inferiore a quello assicurato dalle tradizionali agenzie, ma sono comunque garantite sistemazioni decorose e sono rispettati gli standard di sicurezza. Inoltre, spostarsi in piccoli gruppi permette una maggior autonomia dei partecipanti, che possono decidere, nei limiti del possibile, il programma del viaggio, uscendo dalla logica del “tutto organizzato”.
I risvolti etici del viaggio sono assicurati da una buona trasparenza dei costi, suddivisi in tre voci: una quota progetto, fissa per ogni partecipante, destinata a sostenere le attività delle Ong visitate; una quota di partecipazione che comprende il volo dall’Italia, eventuali voli interni, le spese per l’accompagnatore, il costo dei materiali di formazione e la giornata preparatoria a cura della Ong; una cassa comune, cioè una cifra indicativa da portare in viaggio per le spese sostenute sul posto (cene, pernottamenti e trasporti interni). I prezzi nel complesso sono leggermente inferiori, a parità di luogo e periodo, a quelli proposti dalle agenzie tradizionali: la differenza sta piuttosto nella qualità del viaggio e nella diversa destinazione dei fondi.
La possibilità di scelta è elevata: esistono viaggi responsabili organizzati in Paesi tradizionalmente turistici, come il Messico, così come ne esistono in zone escluse dai circuiti tradizionali, come il Burkina Faso; si può scegliere tra percorsi che conducono all’altro capo del mondo e altri che permettono di vedere sotto una luce diversa realtà a pochi chilometri da casa. Il comune denominatore è da un lato la volontà dei partecipanti di mettersi in gioco a livello personale, confrontandosi con diverse culture, abitudini, modi di vita; dall’altro una gestione dei costi che non renda lo sviluppo turistico un fattore di disuguaglianza e sfruttamento."

giovedì, maggio 18, 2006

Turismo del futuro ?

C'è una cosa un po' che mi distrurba del turismo internazionale. O meglio di come l'azienda turismo vende i prodotti turistici, le città d'arte, i musei, le manifestazioni ,ecc.. Rispetto a dieci , vent'anni fa la globalizzazione dei mercati e delle merci e delle persone ha prodotto una maggiore domanda dell'offerta turistica. Maggiore domanda significa lavorare con un maggior numero di persone. Ma chi è che porta un maggior numero di persone presso gli alberghi e i motels? I grossi tour operators internazionali, che proprio perchè lavorano sui grandi numeri spuntano tariffe scontate con gli albergatori, a causa o in virtù della loro intermediazione.Ma spuntare le tariffe scontate non è il peccato. Il meccanismo diventa vizioso, quando ogni anno, a fronte di aumentate spese di gestione dell'attività turista e a fronte di un aumentato costo della vita, le grosse compagnie internazionali bloccano le tariffe. Se tu , albergatore, vuoi lavorare ti devi adeguare secondo la logica del prendere o lasciare. Altrimenti come è evidente sei tagliato fuori. Questo non può accadere dunque se vuoi continuare ad avere un lavoro.
Paradossalmente poi in questi ultimi anno si è verificato un fenomeno nuovo che ha ulteriormente inasprito una già così fragile situazione. I prezzi non solo si sono bloccati, ma addirittura sono scesi. Quindi parità di servizi e prezzi in calo.
Il margine operativo lordo e quello netto ne hanno risentito. Con l'aggravante che poi i mercati emergenti, quali quello cinese o indiano, proprio sfruttando la loro forza e la capacità di fare numeri, vogliono sempre più servizi ad un costo ogni anno sempre inferiore. Questa , come si può ben capire, è una logica viziosa che può portare sempre e solo al collasso. Penso che sia tempo di fermare questo andazzo e di invertire la rotta.

venerdì, maggio 12, 2006

Il turismo e la sfida della tecnologia e l'innovazione

Do il link per un evento molto interessante ed importante, con relativa piccola presentazione:

http://www.touristech.com/index.asp?ID=zeusnewsNL

Wireless presenta un nuovo, innovativo evento B2B internazionale completa-mente dedicato alle Tecnologie ICT e multimediali per l’ospitalità e l’intrattenimento. L’evento presentato vuole attestarsi come il Forum evento europeo dove presentare, sia con show e demo dimostrativi sia con speech specifici all’interno di una conferenza di alto livello, tutte le novità hi-tech realizzate per il mondo del turismo e dell’ospitalità in generale, delle mostre, allestimenti multimediali e degli eventi culturali, sportivi e aziendali.

lunedì, maggio 08, 2006

Il Turismo straniero

L'Italia è il paese che ha il maggior nomero di bene artistico architettonici da offrire al mondo intero secondo le stime proprie dell'Unesco. Forte di questo primato, si possono studiare delle politiche turistiche che cerchino di valorizzare questo patrimonio unico e raro. I risultati però sono statii contrastanti, ed in questi ultimi anni si è assistito ad un fenomeno curioso, che molti non si sarebbero aspettati. L'Italia è stata sorpassata a livello di arrivi e presenze turistiche da altri paesi quali la Francia e la Spagna, tanto per fare due nomi. Questo fatto può essere interpretato in maniera differente e molteplice. Se da un lato è normale, nell'epoca della globalizzazione, mantenere i primati anche a causa della maggiore diversificazione dell'offerta turistica esistente; dall'altro lato ci si deve interrogare su quali politiche turistiche siano state adottate per promuovere l'immagine del nostro paese all'estero e nei confronti del turismo globale.Tanto più che in anni recenti paesi nuovi ed arembanti si so no affacciati alla ribalta, penso alla Cina e all'India. Non voglio certo misconoscere la voglia di nuovo che pervade tutti. La Cina fino a ieri era un paese impenetrabile di cui poco si conosceva, per cui è del tutto naturale che essa stia recuperando il tempo perduto, attirando così milioni di visitatori curiosi. tanto più se pensiamoa come l'Italia abbia una storia millenaria e non si può certo dire che essa sia una novità assoluta per il turista. Ciò che è cambiato però, è che forse essa non è più la meta obbligata per il turista internazionale. Una volta si faceva il Grand Tour e non avere visto l'Italia non poteva non essere giudicato come una grave lacuna . Oggi forse non è più così. Se così stessero le cose ci si può sempre chiedere come mai si sia giunti ad una situazione del genere.Forse tu, gentile lettore, la sai più lunga di me. Io avanzo una mia breve ipotesi che per motivi di opportunità schematizzerò in una breve frase.
L'Italia ha perso appeal perchè offre pochi servizi innovativi e perchè è cara.Non offre i servizi innovativi perchè ci siamo seduti sulla bellezza innegabile del nostro Paese e ci siamo cullati sul primato , peraltro innegabile, che l'Unesco ci ha attribuito. E' cara perchè non di rado capita che il turista non venga vissuto da noi italiani come una risorsa ma come un pollo da spennare appenna possibile. Ma , dico io, sarà mai possibile che a Roma si debba pagare una birra quasi mille Euro. Ma ci rendiamo conto? Ma siamo pazzi o no? Non capiamo che così facendo ci tiriamo la zappa sui piedi da soli con le nostre proprie mani.
Abbiamo idea o no , che una voce, un commento,un giudizio negativo si diffonde quasi 7 volte più velocemente di uno positivo? Tradotto in altri termini: nella nostra esistenza , nel nostro lavoro a costruirci una reputazione ci impieghiamo una vita, ma a dilapidare tutto può bastare davvero una birra!!
Mio fermo qui. Anche se l'argomento come avete capito mi sta molto a cuore ed è davvero grande ed enorme.

domenica, maggio 07, 2006

Flussi turistici

Traggo questo articolo dalla news letter di Neplan-Nozio. L'argomento è interessante e permette di porre in rilievo una cosa importante . E cioè quanto all'interno dell'economia italiana sia importante l'economia turistica. E questa considerazione positiva viene purtroppo contrastata dalla considerzione, constatazione di quanto il nostro governo di destra o sinistra che sia faccia davvero poco per questo settore iportantissimo. Tanto è vero che ci siamo fatti oramia sorpassare in questi ultimi anni da Francia, Spagna e anche la Croazia è ben agguerrita. Questa cosa sarebbe stata incredibile anche solo vent'anni fa!


"20 Apr 2006 Flussi turistici in crescita per l'Italia nel 2006 Si è tenuta lo scorso 11 aprile a Venezia la VII Conferenza L'Italia e il turismo internazionale nel 2005, che ha presentato i risultati dell'indagine annuale 2005 effettuata dal CISET con l'Ufficio Italiano Cambi. I dati forniti dall'UIC, provengono da 140.000 interviste effettuate su un campione rappresentativo di viaggiatori presso tutte le frontiere italiane (valichi stradali e ferroviari, porti, aeroporti).I dati generali 2005 sui flussi turistici degli stranieri in Italia parlano di una situazione pressoché immutata rispetto al 2004 ma con netti segnali di ripresa in determinati segmenti:- il consumo turistico è in forte accelerazione con incremento della propensione al "fai da te"- il prezzo è sempre più il fattore critico nella scelta, il turista vuole certezza di quanto spende.- si sta riducendo il segmento medio, a favore del segmento medio-alto e dei turisti che cercano prodotti a buon mercato.Gli oltre 60 milioni di viaggiatori incoming lasciano in Italia un totale di 28.453 milioni di Euro. La spesa turistica totale dei viaggiatori stranieri si distribuisce con il 59% per motivi di vacanza, 20% lavoro, 21% per altri motivi. All'interno dei motivi di vacanza è l'arte a farla da padrona (47%) ed il turismo che coniuga la cultura con il territorio (enogastronomia, paesaggio, ecc). Il turismo culturale e del territorio è anche il più ricco, con una spesa media giornaliera per turista di € 107. Tra le soluzioni di alloggio, l'albergo resta quella privilegiata 62%), seguita dall'extra-alberghiero (15%) e dall'ospitalità di parenti/amici (16%). È marcata la contrazione del campeggio (-17% sul 2004) imputabile alla contrazione del mercato tedesco.Esaminando i vari mercati stranieri per entrate valutarie, la Germania si conferma la nazione che alimenta le maggiori entrate (21,1% del totale) anche se il dato è in leggera flessione rispetto al 2004, mentre è positivo l'andamento del mercato nordamericano, svizzero e australiano, e sorprende l'incremento degli spagnoli: quasi 2 milioni di turisti, con un +29% di spesa sul 2004. A livello aggregato le previsioni per la prossima stagione sono decisamente positive considerato che le spese dei viaggiatori stranieri in Italia sono aumentate del 6,2% nel primo mese del 2006 a fronte del dato di gennaio 2005.

sabato, maggio 06, 2006

Un caldo Benvenuto a Tutti nel nostro Piccolo Blog Turistico

Benvenuti a tutti nel blog del BB B&B Mirano Venezia.
Questo spazio nasce dall'esigenza di dare una forma nuova e diversa all'ospitalità.
E che cosa meglio di un blog può dar modo di provare e provarsi con le nostre proprie idee.
Grazie, in anticipo, per il Vostro contributo che potrete dare al nostro tentativo.
Buona serata Giulio & Lele