mercoledì, novembre 22, 2006

Un Successo

Il gioco dell'Oca di mIrano si è concluso nei giorni scorsi ed è stato un successo davvero strepitoso. Favorito anche dal tempo eccezionalemte caldo e sereno per la stagione.
Sono arrivati molti turisti e la delegazione francese, ospitata presso l'albergo EurHotel Mirano, è stata la vincitrice della manifestazione, che ha avuto il culmine delle proprie celebrazioni nei giorni di Sabato e Domenica.
Ogni anno che passa la manifestazione prende sempre più quota, grazie all'impegno in primo luogo della Pro Loco cittadina, capitanata dall'energico signor Gallorini, ma anche le pubbliche istituzioni - Comune, Vigili Urbani, ecc. - sono sempre più in primo piano per dare l'oppurtunità di essere visibile all'intera città di Mirano.
Quest'anno in particolare la manifestazione ha avuto un riscontro particolare anche da parte dei media. Con la Vita in Diretta di Michele Cucuzza, che proprio ieri ha mandato in onda un servizio su questa manifestazione della nostra bellissima cittadina.
Un bravi a tutti e speriamo che per il futuro possa andare sempre meglio.

venerdì, novembre 03, 2006

La festa dell'Oca a Mirano Venezia

A Mirano, la nostra splendida cittadina a 2 passi da Venezia e Padova, verso la metà di Novembre si terrà, come di consueto, il famoso gioco dell'Oca in piazza. Diamo qui di seguito alcune piccole informazioni tratte dal sito della Pro Loco cittadina che ci aiutano ad avere maggiori informazioni su questo evento che con il passare degli anni sta acquistando sempre più visibilità e prestigio.


Origini e Storia
Civica Raccolta delle Stampe "A. Bertarelli"

Per la prima volta, all'epoca dei Medici, verso il 1580, appare il nome "Il nuovo e molto dilettevole giuoco dell'oca", ma la più antica stampa conosciuta del "gioco dell'oca" risale al 1640. Fu pubblicata a Venezia da Carlo Coriolani. Al centro vi è raffigurata una famiglia seduta attorno ad una tavola imbandita e nel bel mezzo un'oca arrosto. In alto sul bordo del foglio è scritto "Il dilettevole gioco di loca". Molto probabilmente da qui deriva il nome del gioco , secondo altri studiosi invece proviene dall'usanza dei giocatori di impiegare la vincita per comperare una bella oca. Certo è che questo gioco è molto antico come testimoniano documenti rinvenuti in tombe egizie e reperti cinesi. Rappresentava il concetto del bene (le oche) e del male (le avversità, gli ostacoli).

Le oche di "Meydum", IV Dinastia.Il Cairo, Museo Egizio
Il gioco dell'oca è formato da 63 caselle (a volte il loro numero sale a 90) disposte a spirale e numerate da 1 a 63. Si gioca con due dadi. Le caselle occupate dalle oche sono 13 , ogni 5 e 4 caselle; qui il giocatore raddoppia il valore ottenuto dai dadi e avanza (l'oca porta fortuna !).Nelle caselle occupate dagli "accidenti" o pericoli, in totale 8 :il ponte al numero 6, l'osteria al 19, i dadi al 26, il pozzo al 31, il labirinto al 42, la prigione al 52, i dadi al 53, la morte al 58, ci si ferma per uno o più giri o si paga o si retrocede ..I giocatori muniti di contrassegno, dopo aver stabiliti il turno e la posta avanzano secondo il punteggio indicato dai due dadi tirati. Risulta vincitore chi arriverà per primo al 63.
Questo gioco semplicissimo, dove non è necessaria l'abilità ma solo la fortuna affidata ai dadi, permetteva la partecipazione di tutti giovani ed anziani, popolani, borghesi e nobili. Cosicché si diffuse rapidamente tanto che nel XVII° secolo aveva conquistato l'Europa. Molto conosciuto e molto giocato si prestò moltissimo ad essere trasformato in giochi diversi dove nelle caselle vuote si inserirono temi didattici, religiosi, storici, ecc.
Il modello base del gioco venne reinventato e adattato alle esigenze ed alle istanze del momento nelle varie epoche storiche (Giochi di percorso). Si ebbero così il gioco delle civette, il gioco della guerra, il gioco del militare, il gioco della vita di Napoleone, delle favole di Esopo, del giro del mondo, del treno, fino al gioco del giro ciclistico d'Italia.


San Martino

Martino di Tours è il santo più popolare che la Francia abbia avuto nell'antichità e nel Medio Evo; fu il primo padre del monachesimo e grande apostolo delle Gallie. Nacque nel 316 d.c. a Sabaria in Pannonia. Figlio di un tribuno militare pagano, a quindici anni si arruolò nella guardia imperiale a cavallo.
A diciott'anni ad Amiens in Francia, avendo scorto un poverello intirizzito dal freddo che si appellava al buon cuore dei passanti, divise in due con un colpo di spada il suo mantello militare e ne diede metà al povero. Provocando così a seguito di quest'atto di carità, un breve miracoloso miglioramento del clima:"Estate di S. Martino". Fu battezzato ad Amiens lo stesso anno. Lasciò il servizio militare essendosi rifiutato di combattere contro i barbari ed iniziò studi teologici. A Poitiers fu consacrato diacono e poi prete. Dopo dieci anni fu eletto a voce di popolo Vescovo di Tours il 4 luglio 371. Diede notevole impulso alla vita monastica e nel 372 fondò la prestigiosa Abbazia di Marmotier, vicino a Tours, dove accorsero monaci, chierici e vescovi santi. Martino provvide alla conversione delle campagne pagane ; accompagnato dai suoi monaci, intraprese regolari spedizioni missionarie nelle quali predicava, convertiva, distruggeva i templi sostituendoli con chiese e introdusse le festività cristiane.
A parte la fama delle gesta miracolose, l'azione svolta da Martino nei 26 anni del suo episcopato fa di lui una delle figure più significative del cristianesimo. Morì a Candes l'8 novembre 397. Il suo corpo fu accompagnato a Tours da 2000 monaci, molte vergini e da un'immensa moltitudine di popolo e ivi fu sepolto l'11 di novembre data alla quale è commemorato. Con ciò praticamente incominciava il culto di questo grande santo, che divenne popolarissimo in tutto l'Occidente ed anche in Oriente. In Francia, Italia, Spagna, Inghilterra furono intitolate a lui chiese e parrocchie.


La Storia
Nel 1998 Roberto Gallorini, Presidente della Pro Loco di Mirano, ideò il grande "ZOGO DE L'OCA IN PIAZZA", riportando il gioco di Carlo Preti su 63 grandi tavole (di 2 metri per 2), rialzate 80 cm. da terra, che disposte attorno all'ovale della piazza formano una grande passerella colorata di circa 130 metri.






Fiere e Mercati del '900La Fiera de l'Oca(inizio ore 15.30 del sabato e per tutta la giornata della domenica, ingresso libero)
» Programma 2006 « (programma 2006 in preparazione)-->


» Novita' 2005 «


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Nel 2003, grazie ad un lungo e scrupoloso lavoro di ricerca storica e culturale della Pro Loco Mirano, su "FIERE E MERCATI del '900 e finanziato dalla Regione Veneto, dal Ministero delle Infrastrutture e dall'Unione Europea, per valorizzare il legame storico e culturale tra la Provincia di Venezia e la Slovenia, si è riusciti a dar vita ad una ricostruzione storica di una Fiera, del'900, che è stata chiamata: "FIERA DE L'OCA". Una Fiera, dove sotto le tipiche bancarelle in legno dai grandi teli bianchi, gentili signore, in costumi d'epoca, vendono prodotti gastronomici a base d'oca od oggetti raffiguranti o riportanti l'immagine dell'oca , mentre attori, comparse e figuranti animano le vie del centro storico. -->
Oltrepassando il portale di via XX Settembre, che come un sipario si apre sulla scena teatrale, si entra in un paese di cento anni fa, il quale sta vivendo la sua Fiera, gremita di bancarelle e dei prodotti più strani. Un momento importante dell'anno, perchè solo in quei giorni si potevano acquistare molte cose semplici ma utili alla vita di tutti i giorni e dove spesso il baratto sostituiva la moneta e l'oca era un'ottima merce di scambio.
Tanti Banchi!Banchi per i golosi con leccornie a base d'oca: patè, salami, salsicce e altri che propongono grembiuloni da cucina, cappellini, magliette , canovacci e tovagliette tutti con stampata o ricamata l'oca. In altre bancarelle si possono trovare giochi, grafiche, manifesti, cartoline, tutti disegnati in esclusiva per la manifestazione. Ragazze e bambini con gli affascinanti abiti e cappellini d'epoca offrono le oche, le ochette e gli oconi più strani: di legno, di terracotta, di tessuto; poi lavagne, cornici, scatole, tutto sempre e solo con l'oca. Per preparare una tavola un po' diversa, per ricevere ospiti ed amici, si possono acquistare tovaglie e tovagliette con le oche ma soprattutto i piatti, le tazze e le tazzine appositamente prodotte per l'occasione con superbe oche bianche.
Per la gioia dell'olfatto e della gola, ci sono i banchi gastronomici: vi è quello della delegazione del "Consorzio di tutela del salame d'oca di Mortara", patria delle oche, con il classico salame cotto nel grasso di suino e con il meno conosciuto, ma forse più importante, "salame ecumenico" detto anche "salame della pace", unico salume che può essere consumato dai fedeli delle tre grandi religioni monoteiste. E' un salame crudo contenente carne magra e poco grasso tutto esclusivamente d'oca (tagliato rigorosamente a coltello, secondo regole volute dalle religioni e insaccato in pelle d'oca poi cucita a mano).
Ai banchi di Palmanova si possono acquistare il petto d'oca, lo speck affumicato, il patè per i crostini più golosi, il prosciutto cotto da degustare tagliato a listarelle su un'insalatina di spinacini crudi e pinoli o servito con una grattugiata di rafano fresco e una goccia di aceto balsamico. Sempre da Palmanova arrivano le raffinatezze da cucina francese: il fegato d'oca affumicato e la delizia delle delizie il fegato grasso fresco, con il suo caratteristico profumo di vaniglia, da assaporare tagliato a fette spesse saltate nel burro in padella, tolte quando compaiono solo tre gocce di sangue e servite su piatti caldi con qualche goccia di vero aceto balsamico invecchiato: un rosolio. Bancarelle perfino con il... vino dell'oca!









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Continuando la passeggiata nel mercatino, gustando un panino caldo con salsiccia d'oca odorosa di finocchio, si scopre che così come allora nelle fiere per richiamare più acquirenti dai paesi vicini, venivano chiamati i saltimbanco, gli zingari con i loro animali ammaestrati (spesso orsi, e da qui il nome orsati), i "fenomeni " (la donna cannone, l'uomo a due teste, l'uomo più forte del mondo), i baracconi con il cinematografo o i primi spettacoli circensi, oggi alla Fiera de l'Oca, tra le bancarelle. troviamo i cantastorie, i saltimbanco, le orchestrine e il circo. Il visitatore non è quindi un distaccato spettatore ma diventa esso stesso protagonista muovendosi fianco a fianco con attori veri che impersoneranno personaggi tipici della Fiera posti lì appositamente per dar vita a situazioni teatrali: in questo contesto di Fiera, è stato inserito il Zogo che si svolge la domenica, nella grande Arena, posta al centro del mercato. Così, non più Zogo come evento a se stante, ma bensì come elemento all'interno di un evento più importante: La Fiera de l'Oca.

11 e 12 Novembre 2006
Programma 2006(programma 2006 in preparazione)-->
Sabato 11 novembreore 15.30Apertura FIERA de l'OCAcon "l'OCARIA"(ingresso libero)ore 16.00INIZIO SPETTACOLI CON ATTORI DI STRADA:I Musici, Il teatro dei burattiniSaltimbanco, giocolieri e mangiafuocoGIOCO DELL'OCA PER BAMBINI(potranno partecipare i bimbi presenti) Ore 17.00BANDO di Presentazione del Zogo -->Ore 18.00Elezione di "MISS OCA"


Tra i migliori esemplari di oche in esposizione, di almeno 20 razze diverse, il pubblico, tra 4 pennuti preselezionati dagli esperti, eleggerà la più bella: Miss Oca

Domenica 12 novembreore 9.30Riapertura FIERA de l'OCACon "l'OCARIA"(mercato e spettacoli di strada)ore 10.00Inizio ANNULLO POSTALEore 11.00"LA CUCCAGNATA",pregioco per l'assegnazione dell'ordine di partenza
ore 15.00Sfilata dei figuranti&"ZOGO DE L'OCA IN PIAZZA"(entrata a pagamento)